Di Alessandro Albano
Investing.com - Sberbank (LON:SBNCyq), una delle principali banche russe con 13,6 miliardi di euro di asset in Europa, ha deciso di ritirarsi dal mercato comunitario dopo essere stata sanzionata dalla Commissione Ue in seguito all'aggressione russa in Ucraina insieme ad altri istituti del Paese (la banca del gas Gazprom bank non è ancora stata colpita da misure).
Inoltre, il Single Resolution Board, che gestisce gli istituti di credito europei in difficoltà, ha comunicato che Sberbank Europe AG, con sede in Austria e con filiali in Croazia e Slovenia, "probabilmente non sarà in grado di pagare i propri debiti o altre passività".
In seguito alla decisone del SRB, la Commissione ha approvato oggi gli schemi di risoluzione per i branch europei nell'ambito del quadro Ue per il risanamento e la risoluzione delle banche. Attraverso la cessione, gli asset locali croati verranno dati alla banca Hrvatska Poštanska Banka mentre Nova Ljubljanska Bank si penderà cura degli asset sloveni.
Con l'austriaca Sberbank Europe che verrà liquidata "secondo le procedure sull'insolvenza locale", Anche le authority ungheresi hanno deciso la liquidazione della controllata di Sberbank a Budapest, seguendo quando ordinato in precedenza dalla banca centrale ceca, un segnale della forte divisione tra i Paesi di Visegrad e Mosca.
Per tutte le filiali chiuse, l'Ue garantisce sui conti deposito fino a 100 mila euro, mentre la società austriaca copre circa 1,1 miliardi di euro di depositi prevalentemente tedeschi.
Una soluzione 'spezzatino' intrapresa dalla Commissione che ha portato la sede russa ad annunciare l'addio al mercato Ue, dopo aver scritto sul proprio sito di "aver affrontato una corsa dei clienti a ritirare i depositi", e di "non essere stata in grado di fornire liquidità alle filiali dopo un ordine impartito dalla banca centrale russa".
Sulla Borsa di Londra, dove Sberbank (LON:SBNCyq) è quotata, il titolo ha perso il 92% nella seduta odierna e al momento vale 0,02 dollari azzerando praticamente il proprio valore. Un esito amaro per una banca che fino a qualche settimana fa valeva oltre $20 e che poteva contare su una capitalizzazione di mercato di oltre $28 miliardi.