MILANO (Reuters) - Sono almeno 2500 le uscite volontarie concordate da Stellantis (BIT:STLAM) con i sindacati. Ai 1.520 lavoratori dell'area di Torino annunciati stamani dalla Uilm, se ne aggiungono altri mille fra Cassino e Pratola Serra che portano la cifra complessiva a 2.510 esuberi, scrive una nota della Fiom.
Un portavoce di Stellantis conferma l'accordo con i sindacati per l'area torinese e Pratola Serra e dice che saranno annunciati presto altri accordi.
"I confronti tenuti negli stabilimenti di Mirafiori, Cassino e Pratola Serra hanno visto l’azienda comunicare 2.510 esuberi. Torino 1.560, Cassino 850 (di cui 300 in trasferta a Pomigliano) e Pratola Serra 100 esuberi. Questi esuberi peseranno gravemente anche sulle aziende della filiera della componentistica", sottolineano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità.
L’accordo sindacale sulle uscite incentivate in Stellantis non è stato firmato dalla Fiom.
Stamani la Uil aveva annunciato un accordo con Stellantis per l'uscita volontaria incentivata fino a 1.520 lavoratori occupati in 21 società del gruppo presenti sul territorio di Torino, su un bacino di circa 15.000 addetti complessivi.
In Italia Stellantis dà lavoro a circa 43.000 persone.
Fra le uscite previste a Torino, 733 sono quelle incentivare nelle strutture centrali (impiegati e quadri) e 300 le uscite alle Carrozzerie di Mirafiori.
Secondo Luigi Paone, segretario generale Uilm Torino, "i numeri richiesti dall'azienda a Torino sono alti e questo ci deve far riflettere sul fatto che la situazione è sempre più drammatica. E' urgente accelerare il confronto con Stellantis e istituzioni per creare un vero progetto di rilancio per Mirafiori".
Per i sindacalisti della Fiom, la situazione negli stabilimenti di Stellantis in Italia è in netto peggioramento: a Mirafiori continua l'utilizzo degli ammortizzatori sociali con la cassa integrazione sulla 500 Bev e il contratto di solidarietà sulla linea della Maserati e in tutti gli altri siti aumenta la cassa integrazione per le lavoratrici e i lavoratori.
Il portavoce della casa automobilistica sottolinea che gli accordi in corso di realizzazione con le organizzazioni sindacali a Torino e in altre realtà locali italiane rientrano nel percorso definito nell’accordo quadro siglato venerdì scorso con i sindacati firmatari del contratto collettivo specifico di lavoro.
L'intesa definisce le modalità di individuazione e i trattamenti economici previsti per i lavoratori interessati alla risoluzione del proprio rapporto di lavoro perché prossimi alla maturazione dei requisiti per usufruire di un trattamento pensionistico o che intendono intraprendere nuovi percorsi professionali.
(Giulio Piovaccari, scritto da Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)