Di Mauro Speranza
Investing.com – Continuano le forti vendite a Wall Street, dopo la chiusura in rosso seguita alla delusione per le parole di Jorome Powell nella conferenza stampa di ieri che ha spinto in negativo anche i mercati europei nella seduta di oggi.
Al suono della campanella della borsa di New York, l’indice Nasdaq perde oltre il 2% in apertura, mentre lo S&P 500 e il Dow Jones cedono l’1%.
Tra i titoli tecnologici, brusca frenata iniziale per Tesla (NASDAQ:TSLA) con un -6%, seguita da Snap (NYSE:SNAP) e Zoom Video Communications Inc (NASDAQ:ZM) con un -3%, mentre Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN), PayPal (NASDAQ:PYPL), Twitter (NYSE:TWTR) e Alphabet cedono il 2% e si assiste ad un calo dell’1% per Microsoft (NASDAQ:MSFT), Netflix (NASDAQ:NFLX), Facebook (NASDAQ:FB), Intel Corporation (NASDAQ:INTC) e Oracle Corporation (NYSE:ORCL).
Male anche le principali banche statunitensi, in particolare Wells Fargo & Company (NYSE:WFC), BlackRock Inc (NYSE:BLK), Citigroup (NYSE:C), Morgan Stanley (NYSE:MS), Bank of America Corp (NYSE:BAC), JPMorgan Chase & Co (NYSE:JPM) e Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS).
Vendite sostenute anche per Snowflake (NYSE:SNOW) (-14%), la società di cloud appena entrata nel portafoglio di Warren Buffett e protagonista di un esordio boom nella seduta di ieri con un +111%.
La Fed fa ‘ancora male’ al mercato
“Il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell è stato in qualche modo interventista sull’economia USA, almeno sul breve termine, e prudente sulla politica monetaria nei commenti resi ieri”, spiega Darrell Delamaide, analista di Investing.com.
“Dopo il vertice del Federal Open Market Committee, Powell ha sottolineato l'impegno della Fed a mantenere la politica accomodante fino a quando non sarà raggiunta stabilmente una ripresa economica. Ma la mancanza di dettagli al riguardo ha finito per deludere gli investitori, che speravano di avere maggiori indicazioni, su qualunque cosa. In conclusione, la Fed in realtà non ha fatto nulla se non estendere le sue ottimistiche previsioni economiche fino al 2023”, aggiunge l’esperto.
“Questa non-notizia ha dato un taglio al rally del mercato azionario”, sottolinea Delamaide, trend dunque confermato nella seduta di oggi, almeno in apertura.
Da Swissquote sottolineano come “i commenti del presidente della Fed Jerome Powell sono stati più accomodanti del previsto, pertanto i toni ribassisti sorprendono un po’. La Fed, però, non ha fornito ulteriori dettagli sugli stimoli, cosa che potrebbe aver provocato frustrazione fra gli investitori. Powell ha dichiarato che l’attività economica USA rimane sotto i livelli pre-Covid e che il percorso della ripresa dalla crisi del coronavirus <>.
Se la Federal Reserve ha segnalato, in base alle sue previsioni, che manterrà i tassi stabili fino al 2023, aggiornando il cosiddetto "dot plot", “molto probabilmente i tassi d'interesse rimarranno bassi fino al 2023 e questa è una buona notizia per i debitori, non tanto per i risparmiatori”, afferma Sébastien Galy, Senior Macro Strategist di Nordea AM.
Secondo Galy, “un lungo periodo di bassi tassi d'interesse favorisce l'emergere di nuove tecnologie e modelli di business ed è generalmente favorevole alle azioni. Con il tempo, con l'inasprirsi del mercato del lavoro, dovremmo assistere a una forte crescita della domanda di tecnologie disruptive”.