Di Scott Kanowsky
Investing.com - Sono 17 i miliardi di dollari di perdite che UBS potrebbe subire in seguito all'integrazione della storica rivale Credit Suisse. A dirlo è stata la stessa banca elvetica, che però ha sottolineato come l'acquisizione, promossa da enti finanziari e governo svizzeri, porterà anche a sinergie positive.
In un documento normativo, la banca svizzera ha precisato che subirà una perdita di 13 miliardi di dollari a causa "di aggiustamenti del valore di attività e passività finanziarie", mentre "contenziosi e questioni normative comporteranno un ulteriore onere di 4 miliardi di dollari".
Tuttavia, queste perdite potrebbero essere compensate da un realizzo una tantum di 34,8 miliardi di dollari derivante da goodwill negativi proforma, che si verificano quando il prezzo pagato per un'attività è inferiore al suo effettivo valore di mercato così come è successo per l'acquisizione di CS.
UBS riceverebbe anche una spinta di 17,1 miliardi di dollari da altri fattori, tra cui la svalutazione delle obbligazioni Additional Tier 1 di Credit Suisse, ovvero una forma di debito junior che presenta un rischio relativamente elevato.
L'acquisizione d'emergenza da 3,4 miliardi di dollari, che UBS prevede di chiudere nel secondo trimestre, dovrebbe porre la banca di fronte a una serie di sfide nel tentativo di integrare le attività del Credit Suisse nelle operazioni.
Questa settimana UBS ha depositato un documento F-4 presso la Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti, in cui si evidenziava che, a causa della natura affrettata della transazione, c'era il rischio di avere un tempo limitato per "valutare a fondo Credit Suisse e pianificare pienamente la sua condizione finanziaria e le passività associate".
Di conseguenza, UBS ha avvertito che il salvataggio potrebbe rivelarsi "notevolmente più difficile e rischioso di quanto contemplato".
"Questo potrebbe influire sulla futura performance di UBS Group AG, sul prezzo delle azioni e sul suo valore come impresa", ha sottolineato la banca.