3 titoli tech buy-and-hold per il periodo del coronavirus e oltre

Pubblicato 16.03.2020, 14:56
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Con il mondo ancora stretto nella morsa della letale pandemia di coronavirus, è difficile prevedere quale direzione prenderà l’economia globale quando tutto questo sarà finito. Ma, anche con questa incertezza, sta già diventando chiaro quali compagnie probabilmente usciranno indenni o persino più forti da questa emergenza sanitaria internazionale.

Nel mondo della tecnologia, i principali vincitori saranno le compagnie che forniscono prodotti e servizi che accelerano ulteriormente la transizione ad un’economia digitale.

Ulteriori norme più severe sull’igiene, ad esempio, faranno accelerare il passaggio allo shopping online. Per quanto riguarda il mondo del lavoro, il telelavoro diventerà molto più prevalente ed il lavoro da casa proseguirà anche dopo la fine di questa crisi sanitaria.

Di seguito parleremo brevemente di tre titoli tecnologici che riteniamo aumenteranno di valore e che gli investitori a lungo termine farebbero bene a mettere in cima alla loro lista della spesa.

1. Zoom Video Communications

Zoom Video Communications (NASDAQ:ZM) sta diventando sempre più interessante nell’attuale crisi perché la domanda dei suoi servizi di videoconferenza probabilmente schizzerà considerato il lavoro da casa.

La compagnia sta cercando di eliminare gli intoppi nelle videocomunicazioni attivando dei servizi di conferenza in modo che lo staff possa connettersi con i colleghi. International Data Corp. ha stimato che i segmenti di mercato in cui opera Zoom potrebbero valere fino a 43,1 miliardi di dollari entro il 2022.

Zoom Weekly Price Chart

Grafico del prezzo settimanale di Zoom

È questo il motivo per cui il titolo di Zoom ha avuto una performance nettamente superiore agli altri nomi tech in questo periodo. Scambiato a 107,47 dollari alla chiusura di venerdì, Zoom è rimbalzato del 18% nel mese scorso, quando invece l’indice NASDAQ legato al settore tech è crollato del 19%. Il valore del titolo si è triplicato rispetto al prezzo IPO di 36 dollari ad azione ad aprile.

La compagnia con sede a San Jose, California, ha reso noto che le vendite di questo mese potrebbero toccare i 201 milioni di dollari nel trimestre che terminerà ad aprile, con una crescita su base annua del 65%, rispetto al 78% del trimestre di gennaio ed all’85% del trimestre precedente.

2. Shopify

Il fornitore di piattaforme di e-commerce canadese Shopify (NYSE:SHOP) dimostra costantemente che i suoi critici si sbagliano. La compagnia di Ottawa, che produce strumenti che consentono soprattutto alle piccole imprese di creare siti web e dedicarsi al commercio su vari canali, è uscita sempre più forte da ogni correzione negli ultimi cinque anni, smentendo le numerose previsioni di un’imminente stagnazione della crescita.

Chiudendo venerdì a 390,90 dollari, il titolo ha perso un terzo del suo valore dopo aver segnato il massimo storico di 593,89 dollari il 9 febbraio. Malgrado questo brutto atterraggio sulla scia del selloff scatenato dal coronavirus, c’è poco che possa andare male sul lungo termine quando si parla di e-commerce.

Shopify Weekly Price Chart

Grafico del prezzo settimanale di Shopify

Nel trimestre terminato a dicembre, Shopify ha riportato un’impennata delle vendite del 47% a 505,2 milioni di dollari, mentre l’indicatore sul volume di merce lordo, che rappresenta il valore di tutti i prodotti venduti sulla piattaforma, è aumentato del 47% rispetto all’anno prima.

Uno dei punti di forza di Shopify è che offre alle piccole e medie imprese un modo molto efficiente e a basso costo per costruire un negozio online sicuro. La piattaforma gestisce tutti gli aspetti relativi alla sicurezza hardware, al backup dei dati ed all’elaborazione dei pagamenti della compagnia, consentendo ai commercianti di dedicarsi soltanto alle loro attività core.

L’ultimo fattore a scatenare il rally di Shopify è stato l’annuncio dello scorso anno secondo cui intende spendere un miliardo di dollari su una catena di centri di approvvigionamento che la porrà in diretta competizione con Amazon.com (NASDAQ:AMZN) (NASDAQ:AMZN).

3. Microsoft (NASDAQ:MSFT)

Nonostante l’incertezza economica creata dalla diffusione del coronavirus, non ci aspettiamo che l’appeal di investimento di Microsoft (NASDAQ:MSFT) si riduca tanto presto.

Il principale motivo per avere un’opinione rialzista sul lungo termine sul titolo di Microsoft è il fatto che aziende e governi continueranno a spendere sulla transizione al cloud computing, la principale area di crescita delle compagnia negli ultimi anni.

Il titolo di Microsoft ha perso circa il 16% del suo valore dal massimo di febbraio di 190,70 dollari. Venerdì ha chiuso a 158,83 dollari dopo essere rimbalzato del 14,2% durante la ripresa generale del mercato. È stato uno dei titoli tech con la migliore performance lo scorso anno, con ritorni del 60% per gli investitori.

Microsoft Weekly Price Chart

Grafico del prezzo settimanale di Microsoft

L’analista di Wedbush Securities Dan Ives ha definito il titolo una delle migliori opportunità nel recente tonfo di mercato. “MSFT a questi livelli lo consideriamo un nome d’oro del cloud da possedere per chi vuole navigare nella volatilità di questo “evento shock” e guardare oltre su questo colosso del cloud”, ha scritto Ives in una nota la scorsa settimana.

“Sebbene volatilità e brividi regneranno sovrani nei giorni e nelle settimane che verranno, riteniamo che MSFT resti il modo migliore per sfruttare il passaggio al cloud nei prossimi anni”.

Morale della favola

Il danno economico della pandemia di coronavirus probabilmente continuerà a fare pressione sul valore dei titoli nei giorni e nelle settimane che verranno. Ma gli investitori saggi dovrebbero essere in grado di operare una cernita e comprare titoli che sono stati ingiustamente puniti in questa corsa alla sicurezza. I tre nomi di cui abbiamo parlato fanno proprio al caso loro.

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