Il primo dato di fatto è che il gennaio 2017 è molto diverso dal terribile gennaio 2016, che aveva portato poi ai minimi di febbraio.
Si registrano nuovi massimi storici per gli indici Usa (Nasdaq ben sopra 5000, Dow sopra i 20.000) e nuovi massimi di periodo per alcuni importanti indici mondiali (Germania e Brasile in primis, ma anche Tailandia, Corea e India di nuovo ben impostati)
E da qui si desume anche un secondo dato di fatto: se nelle prime fasi post Trump era evidente un rialzo degli indici sviluppati a scapito degli emergenti, ora le dinamiche si stanno riequilibrando.
Evidente il cambio di passo di molti emergenti nelle ultime settimane.
Se guardiamo ai migliori indici del 2017, abbiamo per ora questa classifica: Argentina (+13,5%), poi Brasile, Polonia, Turchia, Filippine.
Insomma il trend rialzista dell’azionario continua, con le inevitabili rotazioni tra paesi, che rallentano o accelerano in funzione di specificità locali o di movimenti valutari. In questo contesto è forse l’Europa la parziale delusione della settimana, con andamenti contrastanti e relativa debolezza dell’Italia.
Sui grafici non cambia una virgola. Per alcuni indici-guida siamo ora su importanti resistenze statiche (Dax) o dinamiche USA.
Ma segnali di possibile ritracciamento per ora non ve ne sono.
Vedremo la prossima settimana, ne discuteremo eventualmente la natura e l’entità.
Variazioni settimanali
Il grafico della settimana
Segnali di ricucitura più convincenti per molti paesi emergenti. Sotto il grafico dell’indice indiano BSE Sensex 30, che chiude la settimana con un brillante +3,1%. Prezzi che superano un primo scoglio grafico in area 27.500.
Proviamo a ricostruire una potenziale trend line rialzista (potenziale fino all’eventuale superamento di 29.010, che “promuoverebbe” come rilevanti i minimi relativi di area 26.000). Primi supporti rilevanti a 26.550. Oscillatori impostati positivamente, da segnalare l’incrocio rialzista sull’MACD.
ETF India
INDI è un ETF che si può utilizzare per seguire l’India, con l’ampio MSCI India come sottostante (76 componenti). Una alternativa è XNIF, che ha il Nifty50 come sottostante.
Riccardo Zarfati
onehourtrading.it