Seduta in territorio leggermente negativo per l’azionario europeo.
La maglia nera va al FTSE 100che, spinto al ribasso dalle vendite che stanno colpendo i titoli legati alle materie prime, ha chiuso a -0,63%, rispetto al dato precedente.
Rosso anche per l’IBEX 35, sceso del -0,58%, e sostanziale parità per Cac40 e Dax a -0,05% e +0,06%.
Ancora una seduta debole per Piazza Affari. L’indice FTSE MIB ha chiuso le contrattazioni con un calo del -0,42% non traendo beneficio dalla buona intonazione di Wall Street nella prima parte di seduta.
A meno di una settimana dall’appuntamento con la Fed. Tra le principali storie di Piazza Affari ieri si è assistito al rimbalzo di Mediaset SpA (MI:MS) (+1,67%) che era reduce da un filotto di ribassi dettato dai timori di un aumento della concorrenza in Italia sul fronte dei diritti tv calcistici (Vodafone (L:VOD) dovrebbe presentare la propria tv entro metà 2016) e dal fatto che Mediaset Premium non raggiunga i target di abbonati previsto per il secondo semestre dell’anno.
Tra i peggiori titoli di giornata spiccano Moncler SpA (MI:MONC) (-3,1%) e Yoox Net-A-Porter Group SpA (MI:YNAPm) (-1,46%), con quest’ultima che ritraccia ulteriormente dai massimi storici toccati a inizio settimana. In negativo anche Telecom Italia (MI:TLIT) (-1,92%).
Dal punto di vista macro economico le prime news sono arrivate dal continente oceanico, con l tasso di disoccupazione australiano. Nel mese di novembre il dato segna una frenata al 5,8% dal 5,9% della lettura precedente. Gli analisti si attendevano un rialzo al 6%. Variazione positiva per il tasso di partecipazione, salito al 65,3%, mentre il numero di occupati a tempo pieno sale da 38.400 a quota 41.600 unità.
A seguire, la Reserve Bank of New Zealand (Rbnz) ha abbassato il livello dei tassi di interesse di 25 punti base, portandolo dal 2,75% al 2,50 per cento. La mossa della banca centrale guidata dal governatore Graeme Wheeler è in linea con le attese del mercato.
Durante la sessione europea, il deficit commerciale britannico nel mese di ottobre sale da 8,8 a 11,8 miliardi di sterline. Gli analisti avevano stimato un incremento più contenuto a 9,8 miliardi. Subito dopo, la Bank of England ha annunciato di aver confermato il costo del denaro al minimo storico dello 0,5%, livello immutato dal 2009, e il piano di acquisto asset in quota 375 miliardi di sterline. La conferma del tasso benchmark ha registrato una maggioranza di 8 membri (1 solo voto contrario).
Infine, la giornata si è chiusa con la pubblicazione delle richieste di sussidi di disoccupazione americani che nella settimana del 4 dicembre sono state pari a 282 mila unità, in aumento rispetto alle 269 mila della settimana precedente. Le attese erano per un dato pari a 269 mila unità.