Un anno certamente condito da forti emozioni. Mercati tirati al massimo, in attesa di una rinnovata fiducia per i mesi a venire. Alcune stime sviluppate per il 2020, come il recente sondaggio effettuato da Bank of America, riflettono sostanzialmente un certo ottimismo per il futuro, quanto per crescita in generale, tanto per lo sviluppo delle stesse aziende. Input che fanno da contraltare a specifiche dichiarazioni, come quelle fatte qualche settimana fa da Janet Yellen, ex Presidente della FED, sulle buone ragioni per cui preoccuparsi, affermando che i segnali di un ribasso già ci sono.
Anche le stime del Fondo Monetario Internazionale, in occasione del World economic outlook dello scorso mese di ottobre, hanno visto al ribasso la crescita dell'anno in corso, causate dalle tensioni relative a Brexit, barriere commerciali e contrazione delle performance del settore industriale automobilistico. Regnerà ancora, per i prossimi dodici mesi, una sorta di incertezza, potenziata dalle enunciazioni contrastanti.
A mio avviso, risulta ingannevole il sospiro di sollievo per quel che concerne la guerra commerciale tra USA e Cina. La fase 1 degli accordi registra tuttavia la marcata forza degli Stati Uniti sullo scacchiere internazionale. Il rullo compressore del mercato americano continua ad esercitare la propria forza, addirittura non preoccupandosi affatto del voto della Camera relativo all'impeachment del Presidente Trump che continua a mantenere un gradimento costantemente molto elevato. A questo punto si può affermare, senza timore di smentita, che le news che muovono i mercati sono decisamente altre.
La scalata dell'indiceS&P 500 ha superato i 3.200 punti e sembra chiara la possibilità di ulteriori accelerazioni a 3.250. In attesa di prese di profitto, da monitorare, sul grafico daily, il primo supporto vicino ai 3.189 punti ed un secondo a 3.175. Il mercato a stelle e strisce ha condizionato fondamentalmente anche le maggiori piazze finanziarie europee che hanno registrato performance di tutto rispetto, basti pensare all'indice della Borsa italiana FTSE MIB che con la percentuale del +29,21% da inizio 2019, supera i 24.000 punti. Prima resistenza a 24.180, supporto a 23.600. Se sfondato il primo o oltrepassato il secondo, si potranno identificare differenti e nuovi livelli di ingresso e di uscita, al netto di un eventuale movimento laterale di consolidamento.
Passando al Vecchio Continente, un discorso a parte va fatto per la Gran Bretagna che ha nettamente avuto le maggiori attenzioni sullo scenario geopolitico continentale per via della questione Brexit. Dopo il voto del 12 dicembre i conservatori hanno sfondato anche nei territori storicamente a maggioranza laburista, come le aree centro-settentrinali dell'Inghilterra che già a partire dal referendum del 2016 hanno sposato la causa dell'uscita.
L'isola d'oltremanica mantiene tutte le caratteristiche di un Paese solido, competitivo. Per la sua economia, per la sua storia. Nell'anno di bassissima volatilità sul mercato delle valute, gli occhi della maggior parte degli operatori restano puntati sulla sterlina, schizzata a 1,35 sul dollaro a seguito dell'esito elettorale del 12 dicembre, superando le resistenze e gli indebolimenti degli ultimi mesi, fino a ritoccare nuovamente quotazione 1,30 dopo la formazioine della candela di inversione ribassista doji star bearish, preceduta dalla notizia della volontà di Boris Johonson sull'emendamento, da lui stesso sostenuto, che pone un netto limite al periodo di transizione alla data del 31 dicembre 2020, senza la possibilità di ulteriori posticipi. "La priorità del mio Governo è realizzare l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. I miei Ministri presenteranno un progetto di legge per assicurare la Brexit entro la data prevista e per garantire le migliori opportunità possibili per il popolo". Queste le parole della Regina Elisabetta, in occasione del suo intervento alla Camera dei Lords, volte a sottolineare il percorso tracciato. Dal punto di vista grafico, per la sterlina, la rottura eventuale del livello 1,3000 potrebbe far scendere il cable a 1,2822. Al contrario, una ripartenza la si può individuare, se superata, su timeframe D1, la resistenza a 1,3137.
La rievocazione della locuzione "Perfida Albione" utilizzata per la prima volta nel 1793 nella poesia scritta dal Marchese Agostino di Ximenes che esortava i francesi a combattere il nemico sulle coste della Gran Bretagna, pone l'accento sulla determinazione e sulla volontà espressa, attraverso il referendum del 2016, di un popolo che per differenti motivazioni ha manifestato l'intento di affrontare percorsi diversi rispetto agli obiettivi posti in essere dall'Eurozona.
La potente forza storica dell'economia anglosassone fece di Londra, già a partire dalla seconda metà del seicento, il centro degli scambi commerciali internazionali a lunga distanza, superando la energica città di Amsterdam e l'Olanda tutta. Durante il periodo di Elisabetta I la potente forza commerciale del regno si concentrò anche sui mari di tutto il Nord del continente, senza tralasciare il periodo della regina Vittoria che implementò fortemente il ruolo di potenza mondiale, dal punto di vista politico, culturale ed economico.
Possiamo sottolineare come la determinazione della Gran Bretagna attuale deriva soprattutto da fattori ben argomentati sui libri di storia, basti pensare che l'Inghilterra, prima della rivoluzione industriale, aveva un consumo interno molto sviluppato. Qui nacque la prima linea ferroviaria che da Manchester arrivava a Liverpool, grazie all'invenzione della locomotiva a vapore di George Stephenson. Tutto questo, affiancato dal commercio estero con l'America, l'Africa e l'Asia, grazie ai vascelli che quotidianamente salpavano dai porti dell'isola.
Nonostante le tribolazioni interne, la performace annuale dell'indice FTSE 100è stata pari al 13 %, mantenendosi negli ultimi dodici mesi all'interno dell'area che va dai 7.015 ai 7.650 punti.
Nell'augurare a tutti un sereno Natale ed un felice anno nuovo, sono convinto che le trattative sul divorzio dall'Unione Europea continueranno ad essere spumeggianti, tribolanti, incerte, come giganti punti interrogativi, facendo percepire, ad osservatori poco attenti, le decisioni e le strategie della Gran Bretagna come quelle della vecchia e "Perfida Albione" sottovaluntando la destrezza, l'abilità nell'affrontare e risolvere le questioni da parte del popolo britannico.