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Le crescenti tensioni geopolitiche spingono al ribasso le Borse europee

Pubblicato 24.11.2015, 22:20

Quadro macro economico

Le crescenti tensioni geopolitiche, dopo la notizia dell’abbattimento di un caccia russo da parte della Turchia, favoriscono la prudenza e spingono al ribasso l’azionario del vecchio continente. Ankara ha dichiarato che il jet russo aveva violato lo spazio aereo turco, mentre Mosca ha fatto sapere che l'aereo si trovava in territorio siriano. A Londra il FTSE 100 ha terminato in rosso dello 0,45% mentre lo spagnolo IBEX 35 è sceso dello 0,68%. Cali più consistenti per Cac40 e Dax, scesi rispettivamente dell’1,41 e dell’1,43%.

Piazza Affari con il FTSE MIB ha chiuso in deciso ribasso dell’1,55%. Sotto pressione il settore del lusso in scia a un report pubblicato oggi da Nomura. Secondo la casa d’affari giapponese, le aspettative per il 2016 sono ancora troppo elevate. In particolare, soffermandosi sul comparto del lusso europeo, Nomura mantiene un atteggiamento cauto prima di un rimbalzo della Cina. Tra le bocciate da Nomura anche Tods SpA (MI:TOD), la cui raccomandazione è scesa a reduce, dal precedente neutral.

Le vendite hanno così colpito il settore a Piazza Affari: Tod’s ha ceduto il 3,65%, Salvatore Ferragamo Italia SpA (MI:SFER) il 4,48%, Luxottica Group SpA (MI:LUX) il 3,39%, Moncler SpA (MI:MONC) il 3,51%. Male anche il comparto finanziario: tra le banche le peggiori sono state Banca Monte dei Paschi di Siena SpA (MI:BMPS) (-2,63% a 1,444 euro)e Banca Popolare di Milano Scarl (MI:PMII) (- 2,44%); in rosso anche il settore del risparmio gestito con Anima Holding SpA (MI:ANIM) e Azimut Holding SpA (MI:AZMT) che hanno perso rispettivamente il 3,65% e il 3,12%.

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Dal punto di vista macro economico, la seduta inizia di buon mattino con la pubblicazione in Germania del Pil del terzo trimestre che ha confermato un aumento dello 0,3% in termini congiunturali e dell'1,7% su base tendenziale, in linea con il consenso degli analisti. Nel secondo trimestre il Pil era cresciuto dello 0,4% t/t e dell'1,6% a/a. A seguire sempre dalla Germania, arriva il dato relativo all’indice IFO, salito a novembre, rispetto a ottobre, da 108,2 a 109 punti.

Gli economisti avevano previsto un leggero aumento a 108,3 punti. Ricordiamo che l'indice Ifo misura la fiducia tra gli imprenditori tedeschi e viene particolarmente seguito dagli operatori perchè viene considerato un anticipatore delle tendenze economiche in Germania, la prima economia dell'Eurozona.

Oltreoceano, il Prodotto interno lordo annualizzato ha evidenziato nel terzo trimetre una espansione del 2,1% rispetto al periodo precedente. Si tratta dell'ultima lettura. Il dato è stato rivisto al rialzo rispetto al +1,5% della lettura preliminare, ma centra le attese degli analisti.

Ed infine, sempre dagli Stati Uniti, arriva la pubblicazione dell’indice che misura la fiducia dei consumatori il quale nel mese di novembre scende da 97,6 a 90,4 punti. Gli analisti avevano stimato un miglioramento a 99,3 punti.

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