Le ultime sessioni hanno evidenziato incertezza ma in questa fase centrale di settimana la propensione al rischio pare abbia ritrovato un po' di smalto. Non ci si deve far prendere dai facili entusiasmi, perché le ultime settimane hanno spesso mostrato situazioni simili per poi girare bruscamente verso l'avversione al rischio. Diciamo che negli ultimi due giorni abbiamo avuto dati economici positivi che hanno contributo evidentemente a contrastare le preoccupazioni dell'aumento dei tassi di infezione da COVID-19.
A questo punto sarà interessante capire se la nuova accelerata dei contagi porterà ripercussioni sui dati di luglio e se eventualmente gli operatori decideranno di tirare i remi in barca nel cuore dell'estate. La propensione al rischio è stata anche supportata dai verbali del FOMC della scorsa notte, che facevamo emergere toni positivi verso l'eventuale controllo della curva dei rendimenti. Anche un orientamento basato sul risultato economico (monitoraggio del livello dell'inflazione) è stato interpretato positivamente.
I rendimenti obbligazionari e il dollaro sono stati appesantiti in conseguenza di ciò, mentre l'azionario ha ripreso a spingere e il NASDAQ ha ritoccato i massimi assoluti. Guardando alla giornata di oggi, l'attenzione sarà rivolta evidentemente al rapporto sul mercato del lavoro USA (anticipato a giovedì a causa della chiusura di Wall Street per il giorno dell'Indipendenza). I nuovi posti di lavoro dovrebbero aumentare di 3 milioni a giugno, il che supererebbe i +2,5 milioni creati a maggio.
Secondo gli analisti le probabilità – visti anche gli ADP – di una revisione considerevole al rialzo sarà elevata. La disoccupazione dovrebbe essere scesa al 12,3% (dal 13,3% di maggio). Per quanto riguarda i salari medi orari rimarrà un problema statistico importante, con un calo previsto del -0,7% sul mese ma al 5,3% su base annua (in calo dal 6,7% a maggio). Poi attenzione ai sussidi settimanali di disoccupazione che dovrebbero attestarsi a 1,355 milioni (1,480 il dato precedente). Ci saranno anche gli ordini di fabbrica del mese di maggio che dovrebbero mostrare un rimbalzo del + 8,9% su base mensile.