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Cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Pubblicato 17.10.2016, 11:56
Aggiornato 17.10.2016, 12:35
© Reuters.  Cinque cose da seguire sui mercati finanziari questo lunedì

Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 17 ottobre:

1. Rendimento dei Titoli di Stato britannici in salita

Il rendimento dei gilt britannici a 10 anni (bond di debito sovrano che maturano in dieci anni) è salito questo lunedì al livello più alto post Brexit, il referendum con quale il Regno Unito ha deciso di lasciare l’Unione Europea.

L’aumento del rendimento riflette un sell-off del debito sovrano britannico, poiché i costi aumentano quando i prezzi scendono.

La reazione dei mercati è giunta dopo che i giornali britannici hanno mostrato uno scontro tra il ministro delle finanze britannico Phillip Hammond e i suoi colleghi su come mandare avanti i negoziati con l’UE per l’uscita del Regno Unito.

2. I mercati attendono un aumento dei tassi Fed a dicembre nonostante la posizione della Yellen

La Presidente della Federal Reserve (Fed) Janet Yellen ha dichiarato venerdì che la Fed potrebbe decidere di portare avanti temporaneamente un’economia ad alta pressione; secondo gli analisti ciò vorrebbe dire che è possibile che l’inflazione superi l’obiettivo del 2%, riducendo la pressione per un ritorno ad un inasprimento della politica monetaria.

Il Presidente della Fed di Boston Eric Rosengren, che si era espresso a favore di un aumento di 25 punti base a settembre, ha dichiarato domenica che sarebbe “favorevole” ad un aumento a novembre.

Secondo molti analisti tale manovra è improbabile visto che l’annuncio della politica monetaria precede di soli sei giorni le elezioni presidenziali statunitensi.

Anche i mercati ritengono che tale possibilità sia piuttosto remota, infatti è data al 7,2%. La possibilità di un intervento in occasione del vertice di dicembre è pari al 73,6%, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.

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3. Attesi dati USA per valutare la possibilità di un aumento dei tassi

Sotto i riflettori i dati economici statunitensi di martedì, per capire se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da consentire un aumento dei tassi di interesse prima della fine dell’anno.

Secondo gli operatori dei mercati i prezzi al consumo saliranno dello 0,3%, mentre per l’ inflazione core è previsto un aumento dello 0,2%. Su base annua, si prevede un aumento del 2,3% dell’IPC core.

Per oggi gli investitori attenderanno i dati sulla forza dell’attività del settore manifatturiero.

Alle 8:30AM ET (12:30GMT), sarà rilasciato l’indice manifatturiero NY Empire State di ottobre, seguito dai dati nazionali sul settore manifatturiero e sulla produzione industriale per settembre alle 9:15AM ET (13:15GMT).

4. Titoli mondiali in calo, prevista settimana intensa

Le borse asiatiche hanno chiuso in calo questo lunedì, con il Nikkei 225 bucking in controtendenza dopo che la Banca del Giappone ha fornito delle previsioni positive sulle economie regionali. La Cina pubblicherà mercoledì i dati sul prodotto interno lordo del terzo trimestre.

Intanto, i titoli azionari europei e britannici sono scesi questo lunedì, mentre si valuta la possibilità di un aumento dei tassi da parte della Fed e si attende l’annuncio di politica monetaria BCE per il prossimo giovedì alle 11:45 GMT, o 7:45 ET, seguita 45 minuti dopo, dalla conferenza stampa del Presidente Mario Draghi. Si prevede che la BCE decida di lasciare invariati i tassi di interesse, mentre Draghi potrebbe fornire delle indicazioni sul futuro del programma di stimolo con acquisti mensili da 80 miliardi di euro in corso nell’aera e che terminerà a marzo.

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I futures dei titoli azionari USA puntano ad un’apertura negativa questo lunedì, in attesa dei report sugli utili di circa 80 compagnie dell’indice S&P nel corso della settimana. Alle 6:15AM ET (10:15GMT), i futures Dow sono in calo di 52 punti, o dello 0,29%, i futures S&P sono in calo di 7 punti o dello 0,31%, mentre i futures Nasdaq sono in calo di 18 punti o dello 0,38%.

5. Greggio in calo, l’aumento della produzione USA potrebbe aggravare il problema delle scorte

Il prezzo del greggio scende questo lunedì nei timori per l’aumento della produzione USA e nel clima di scetticismo che pervade la possibilità di un effettivo accordo per la riduzione della produzione OPEC nel corso del vertice di novembre.

Il report di venerdì di Baker Hughes ha mostrato che il numero degli impianti di estrazione negli Stati Uniti è salito di 4 unità la scorsa settimana, segnando il quindicesimo aumento nelle ultime 16 settimane. I dati hanno mostrato che la produzione di scisto USA potrebbe aumentare ancora.

I futures del greggio USA scendono dello 0,28%, a 50,21 dollari al barile. Il greggio Brent è in calo dello 0,08%, a 51,91 dollari.

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