MILANO (Reuters) - Indici in forte calo a Piazza Affari in quello che sembra essere un lunedì molto complicato per i mercati alle prese con i nuovi timori legati al dilagare della variante Omicron, che rischia di mettere in dubbio la ripresa delle economie globali il prossimo anno.
Contribuiscono al clima di incertezza tematiche interne agli Stati Uniti, dove il senatore Manchin, democratico moderato che rappresenta la maggior speranza del presidente Biden di veder approvato il piano di investimenti da 1.750 miliardi di dollari, ha detto che non sosterrà il pacchetto, provocando la dura reazione della Casa bianca.
"Sui mercati ci sono ribassi generalizzati e anche questo scontro in atto fra i Democratici Usa non aiuta", osserva un trader.
Giù anche il prezzo del petrolio con il Brent che arretra del 2,5% poco sopra 68 dollari al barile.
A Wall Street dopo il calo di venerdì le proiezioni che vengono dai futures sono molto negative, con ribassi intorno all'1,5% per quelli su S&P500 e sul Nasdaq.
Intorno alle 9,45 l'indice FTSE Mib è in calo del 2,4% circa.
Tra i titoli in evidenza:
In netto calo i petroliferi, pesanti in tutta Europa (-2,7% lo stoxx settoriale), con Tenaris (MI:TENR) che cede il 2,7%, così come Eni (MI:ENI).
Forte ribasso anche per i bancari, con le big UniCredit (MI:CRDI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) in flessione intorno al 2,5%. Peggiora MPS (MI:BMPS) in calo del 5,25% dopo l'annuncio del nuovo piano strategico al 2026 che prevede una ricapitalizzazione da 2,5 miliardi da realizzarsi nel 2022.
In contrazione il settore del lusso e comunque legato agli spostamenti a causa dei timori di nuovi lockdown: TOD'S (MI:TOD) in calo del 4% dopo un passaggio in asta di volatilità in avvio di seduta. Molto venduta anche Autogriill (-4%), che risente delle possibili restrizioni su viaggi aerei e autostradali.
Ribasso generalizzato anche per il comparto industriale, come Pirelli (MI:PIRC) e Leonardo che flettono di oltre il 3%.
Fra i pochi titoli con il segno positivo, svetta Diasorin (MI:DIAS) che rimbalza del 2,5% dopo il calo di circa l'11% venerdì post presentazione del piano industriale troppo conservativo che non è piaciuto al mercato. Jefferies ha alzato il target price a 134 euro da 125.
Infine, pesante il titolo della Juve che arretra del 6,5%.
(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Sabina Suzzi)