Investing.com - I titoli azionari europei scendono per la seconda seduta consecutiva questo giovedì, i timori per l’economia globale continuano a pesare sul sentimento degli investitori ed il Presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Mario Draghi ha chiesto ai leader di intervenire a supporto dell’economia.
Negli scambi della mattinata europea, l’EURO STOXX 50 scende dello 0,94%, il francese CAC 40 registra -1,03%, mentre il tedesco DAX 30 segna un crollo dell’1,23%.
Intervenendo al Forum Economico a Bruxelles, Draghi ha parlato del distacco tra politica monetaria e fiscale ed ha ribadito che i governi devono fare di più per supportare l’economia della zona euro.
“Ci sono numerose ragioni politiche comprensibili per rinviare una riforma strutturale, ma ben poche ragioni economiche valide”, ha affermato Draghi.
“Il costo di un rinvio sarebbe troppo alto”, avvisa.
Draghi ha promesso che la BCE non mancherà l’obiettivo di inflazione per più del necessario, ma invita gli altri ad assicurarsi che “la produzione sia tornata al potenziale prima che questa crescita causi danni permanenti”.
Tra gli altri segnali di indebolimento dell’economia globale, in Giappone gli ordinativi di macchinari core sono crollati dell’11% ad aprile, molto più del 3,8% previsto. La notizia, insieme allo yen forte, ha spinto l’indice Nikkei giù dello 0,97%.
In Germania le esportazioni sono rimaste in stallo ad aprile, anche se la lettura è risultata migliore del calo dello 0,6% previsto.
L’economia motore della zona euro ha registrato inoltre un rallentamento della domanda nazionale poiché le importazioni sono inaspettatamente scese.
Intanto il prezzo del greggio continua a salire questo giovedì, segnando un nuovo massimo di 11 mesi dopo i dati che hanno mostrato che le scorte di greggio USA sono diminuite per la terza settimana consecutiva la scorsa settimana.
Sui mercati europei, i titoli del settore energetico sono al ribasso, con il gigante francese del petrolio e del gas Total SA (PA:TOTF) che crolla dell’1,82% e l’italiana Eni (MI:ENI) giù dell’1,27% mentre la norvegese Statoil ASA (OL:STL) segna un calo dello 0,86%.
Negativi anche i titoli del settore finanziario. Le francesi BNP Paribas (PA:BNPP) e Societe Generale (PA:SOGN) crollano rispettivamente dell’1,12% e dell’1,77%, mentre in Germania Deutsche Bank (DE:DBKGn) segna un crollo dell’1,43%.
Tra le banche periferiche, in Italia Intesa Sanpaolo (MI:ISP) ed Unicredit (MI:CRDI) vanno giù rispettivamente dell’1,35% e dello 0,47%, mentre in Spagna BBVA (MC:BBVA) scende dello 0,84% e Banco Santander (MC:SAN) resta stabile.
A Londra, il FTSE 100 scende dello 0,87%. Sotto i riflettori Vodafone (LON:VOD), con un crollo di oltre il 4% dopo la vendita della divisione neozelandese a Sky Network Television per 2,4 miliardi di dollari tra contanti ed azioni.
Sotto pressione anche i titoli minerari. Anglo American (LON:AAL) e BHP Billiton (LON:BLT) crollano del 6,22% e del 2,27%, rispettivamente, mentre Glencore (LON:GLEN) segna -1,89% e Rio Tinto (LON:RIO) registra un crollo dell’1,45%.
Al ribasso i titoli del settore finanziario, anche se Royal Bank of Scotland (LON:RBS) sale dello 0,04%. Tuttavia, Lloyds Banking (LON:LLOY) scende dello 0,75%, HSBC Holdings (LON:HSBA) è in calo dello 0,65%, mentre Barclays (LON:BARC) va giù dello 0,90%.
Negli Stati Uniti, i mercati azionari puntano ad un’apertura in calo. I futures Dow Jones Industrial Average segnano -0,26%, i futures S&P 500 scendono dello 0,34%, mentre i futures Nasdaq 100 sono in calo dello 0,31%.