Investing.com – Listini asiatici in salita questo giovedì, con il Giappone in testa a seguito dei dati economici positivi del Paese, anche se il sentimento è rimasto incerto dopo che i principali banchieri centrali globali hanno ribadito i loro piani di continuare ad aumentare i tassi di interesse.
I mercati sono stati cauti in vista dei dati economici cinesi fondamentali previsti per questa settimana, che dovrebbero fare luce sul rallentamento della ripresa post-COVID nella più grande economia asiatica.
I titoli cinesi hanno subito un calo giovedì, sotto pressione anche per le notizie secondo cui gli Stati Uniti starebbero pianificando maggiori restrizioni sulle esportazioni di semiconduttori verso il Paese. Ciò ha pesato anche sugli altri indici come il KOSPI e l’indice Taiwan Weighted.
I mercati regionali più ampi hanno seguito la forza della notte a Wall Street. Ma i guadagni sono stati in gran parte contrastati dall’avvertimento del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, secondo cui i tassi d’interesse statunitensi probabilmente aumenteranno ancora.
Anche i volumi di trading regionali sono stati piuttosto limitati a causa delle festività di Singapore, India, Indonesia e Malesia.
Titoli giapponesi spinti dai dati economici
I titoli giapponesi sono rimasti i principali protagonisti, con il Nikkei 225 che è salito dello 0,5% e si è avvicinato a un nuovo massimo di 33 anni. L’indice TOPIX è rimasto invariato, ma anche lui si è mantenuto appena al di sotto dei massimi di 33 anni.
I dati di giovedì hanno mostrato che le vendite al dettaglio in Giapponesono salite più del previsto a maggio, mentre la lettura di aprile è stata rivista al rialzo, in quanto la spesa dei consumatori è rimasta resistente nonostante la pressione dell’inflazione elevata.
I segnali di ripresa dell’economia giapponese, insieme alle prospettive caute della Banca del Giappone, sono stati i due principali fattori che hanno favorito il rally del mercato azionario giapponese negli ultimi due mesi.
Ma i dati più recenti hanno mostrato che l’inflazione giapponese è rimasta bloccata fino a maggio, aumentando i timori che la BOJ possa inasprire la politica quest’anno.
I titoli cinesi sono stati colpiti dall’incertezza economica, con i PMI in primo piano
L’indice cinese delle blue-chip Shanghai Shenzhen CSI 300 è sceso dello 0,6%, mentre l’indice Shanghai Composite è sceso dello 0,3% a causa della continua incertezza sul rallentamento della ripresa economica del Paese.
Le perdite dei titoli cinesi si sono riversate su Hong Kong, con l’indice Hang Seng che ha perso l’1,4% e ha subito un forte ritardo rispetto ai suoi omologhi regionali. I titoli tech hanno registrato cali prolungati in seguito alle notizie di nuove limitazioni all’esportazione di chip da parte degli Stati Uniti, che potrebbero limitare fortemente le loro aspirazioni in materia di intelligenza artificiale.
L’attenzione è ora rivolta ai dati degli indice dei responsabili degli acquisti relativi a giugno, attesi per venerdì, che dovrebbero mostrare un ulteriore rallentamento mensile dell’ attività manifatturiera ed un rallentamento della crescita del settore dei servizi.