Il dollaro australiano (AUD) ha guidato le principali valute venerdì, mentre il franco svizzero (CHF) è rimasto indietro all'apertura dei mercati nordamericani. Il dollaro statunitense (USD) ha mostrato una performance mista, apprezzandosi rispetto al CHF e deprezzandosi rispetto all'AUD.
I titoli statunitensi hanno mostrato volatilità, con il Dow che ha virato in negativo dopo un rialzo iniziale e il Nasdaq che ha guadagnato oltre l'1%. Nonostante i forti utili del terzo trimestre, che hanno portato a un aumento del 5,55% e del 7,47% delle azioni di Amazon (NASDAQ:AMZN) e Intel (NASDAQ:INTC) rispettivamente, gli indici di mercato più ampi hanno faticato.
L'uscita di forti dati sul PIL del terzo trimestre ha creato incertezza sulla riunione di dicembre della Federal Reserve. Gli operatori di mercato attendono con ansia l'imminente pubblicazione dei dati sull'inflazione PCE, che dovrebbero mostrare un aumento del 3,4% su base annua e dello 0,3% su base mensile. Escludendo i prezzi del carburante e dell'energia, il PCE core dovrebbe registrare un aumento annuale del 3,7% e mensile dello 0,3%.
Anche i mercati delle materie prime hanno mostrato andamenti contrastanti. Il greggio è salito a 84,67 dollari, mentre l'oro e l'argento sono scesi leggermente a 1982,82 dollari e 22,72 dollari rispettivamente. Il Bitcoin è stato scambiato a 34.012 dollari.
Anche gli indici del mercato azionario statunitense hanno registrato andamenti contrastanti: i futures del Dow indicano un calo di -92 punti, quelli dell'S&P un guadagno di 8,75 punti e quelli del NASDAQ un aumento di 104 punti.
I mercati azionari europei sono stati per lo più in ribasso, con il DAX tedesco, il CAC francese, il FTSE 100 britannico, l'Ibex spagnolo e il FTSE MIB italiano che hanno registrato perdite.
I mercati dell'Asia-Pacifico hanno chiuso la settimana in ribasso, nonostante i guadagni dell'ultimo giorno di contrattazioni. L'indice giapponese Nikkei è sceso del -0,86%, l'indice cinese Shanghai Composite è salito dell'1,61%, l'indice Hang Seng di Hong Kong è salito dell'1,32% e l'indice australiano S&P/ASX è sceso del -1,1%.
Sul mercato del debito, i rendimenti statunitensi sono leggermente aumentati, con una lieve riduzione degli spread tra i rendimenti a breve e a lungo termine. I rendimenti decennali di riferimento del mercato del debito europeo sono rimasti stabili.
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